222/2C CONCORSO DI PROGETTAZIONE FUTURA PNRR / COMUNE DI CINTO CAOMAGGIORE (VENEZIA), SCUOLA PRIMARIA G. PASCOLI – 2022 – 3° premio

Capogruppo mandatario:
arch. Vittorio Pierini

Mandanti:
arch. Elisabetta Lot, arch. Ivo Boscariol, arch. Fabio Santarossa, arch. Marco Salamon
collaboratore:

arch. Alessio Grava

L’intervento si inserisce all’interno del Plesso Scolastico di Cinto Caomaggiore, valorizzando attraverso nuove relazioni visive e spaziali il rapporto con il fabbricato esistente e ampliandone le aree verdi esistenti, riducendo al contempo il consumo di suolo. Al fine di garantire l’attività didattica, il progetto si sviluppa in due fasi distinte: la prima riguarderà la demolizione della porzione dell’ingresso a nord e la costruzione del nuovo blocco (corpo A) disposto su due piani fuori terra contenente aule e servizi; la seconda riguarderà la demolizione dei due fabbricati dell’attuale scuola Primaria G. Pascoli e la costruzione del secondo blocco (corpo B) disposto su un piano ospitante aule speciali e servizi.

Il corpo A è caratterizzato da un volume a forma di L su due livelli progettato per inserirsi nello spazio compreso tra il fabbricato mensa/palestra e la scuola primaria esistente. Presenta copertura a falde inclinate al fine di relazionarsi con le tipologie edilizie del contesto urbano della zona e con gli edifici esistenti del plesso scolastico.

Il corpo B si colloca a nord est dell’area di progetto, è caratterizzato da un volume di forma rettangolare disposto su livello unico e posto in aderenza al corpo A e segue l’andamento del perimetro nord del lotto. Le scelte adottate permettono di avere uno spazio polivalente a servizio della scuola grazie al collegamento diretto con l’atrio centrale, ed allo stesso tempo una funzione autonoma garantita dall’ingresso separato posto nel lato ovest dell’edificio, a cui si accede da Via Torino, e dalla possibilità di chiudere il collegamento con l’atrio.

186 CASA GV

luogo: Porcia (PN)
cliente: Privato
incarico: diretto
progettisti: arch. Vittorio Pierini, arch. Elisabetta Lot, arch. Ivo Boscariol
prestazioni svolte: progetto, direzione lavori
data del progetto: 2017
realizzazione: 2018-2019
fotografie: Massimo Poldelmengo

Il progetto è stato realizzato all’interno di un lotto di circa 1500 mq nella periferia residenziale della provincia pordenonese. La committenza desiderava realizzare una abitazione ad un unico piano, con la porzione dedicata ai figli appartata rispetto al resto del manufatto.

Collocata al termine della strada di accesso, posizionata al centro del lotto, la casa è dotata di una pianta a forma di “L” con una suddivisione degli spazi interni con a nord zona notte e garage, lato sud zona giorno).

L’affaccio principale della casa è a sud, verso cui si aprono gli ambienti interni (cucina e soggiorno) con 2 grandi vetrate; il salotto, dotato anch’esso di vetrata rivolta ad est, dà su un terrazzo coperto e vista sul giardino.

La parte a sud funge anche da distributivo per le zone notte e servizi, garantendo verso est gli accessi alla camera matrimoniale e bagno annesso, con studio che serve da antingresso, e, verso ovest, con ingressi alle camere singole e relativi bagni attraverso un corridoio posizionato dopo l’entrata principale. Attraverso lo stesso distributivo (dotato di bagno con lucernario per areazione) si raggiungerà il garage, posizionato nella parte terminale dell’abitazione, a costituire un corpo unico con la restante costruzione.

Gli accessi carrabili e pedonali avvengono dal lato sud, gli affacci delle camere sono tutti rivolti ad est, verso la luce mattutina e il giardino, mentre a ovest si affacciano i servizi, l’ingresso principale dell’abitazione e il garage.

192 PROSCIUTTERIA F.LLI MARTIN

luogo: Pordenone
cliente: Privato
incarico: diretto
progettisti: arch. Vittorio Pierini, arch. Elisabetta Lot, arch. Ivo Boscariol
prestazioni svolte: progetto, direzione lavori, arredo d’interni
data del progetto: 2016
realizzazione: 2016
fotografie: pordenoneturismo / plbstudio

L’intervento ha previsto il rifacimento completo degli interni di un ristorante, situato al piano terra di un edificio storico in centro a Pordenone.


Cardine dell’operazione è stata la collocazione all’interno dell’ambiente centrale di una struttura metallica a fungere da soppalco, sfruttando tutta l’altezza dell’immobile, in modo da creare una ulteriore sala ristorante e liberando lo spazio sottostante dove posizionare il bancone e l’area vendita, assieme a tavoli e sedute.


Le altre scelte progettuali si sono concentrate sul rendere maggiormente accogliente e funzionale, senza snaturarlo, il locale, caratterizzando le diverse sale con diversi corpi illuminanti.

Si è anche provveduto alla sostituzione dell’impianto di condizionamento, elettrico e idraulico.

174 RISTRUTTURAZIONE DI PORZIONE DEL CASTELLO DI SPILIMBERGO

luogo: Spilimbergo (PN)
cliente: Privato
incarico: diretto
progettisti: arch. Vittorio Pierini, arch. Elisabetta Lot, arch. Ivo Boscariol
prestazioni svolte: progetto, direzione lavori, arredo d’interni
data del progetto: 2017
realizzazione: 2018-2019
note: mq 730
fotografie: Massimo Poldelmengo
, plbstudio

L’immobile in oggetto è una parte del complesso del Castello di Spilimbergo, le cui prime tracce risalgono al secolo XI.

La porzione denominata Palazzo Ciriani (ora Furlan), così come la conosciamo oggi, conserva poco dell’impianto originario. Le modifiche apportate nel 1911-1912, in occasione del restauro realizzato su progetto dell’architetto Giuseppe Torres, hanno trasformato radicalmente l’edificio.

Attualmente consta di un nucleo principale, confinante a nord-ovest con palazzo Tadea, che comprende i saloni e le stanze principali dell’abitazione, caratterizzate dall’ingresso principale dotato di una bussola di legno e dalla scala lignea progettata dallo stesso Torres. Un nucleo secondario, a confine con palazzo Troilo (già adibito a carcere e ora sede dell’Archivio comunale) è collocato a sud-est, che, oltre ad una ulteriore scala di accesso ai vari piani, contiene su un unico livello gli ambienti domestici del Castello: il “fogher”, con l’antistante servizio, un “tinello” con vista sul Tagliamento, la cucina e una cantina (anch’essi prospicienti verso il fiume). A queste due unità si aggiunge lo studio dello scultore Ado Furlan costituito da un ampio stanzone adibito un tempo a ricovero delle carrozze e collegato attraverso una porta oggi murata a una cantina rientrante attualmente nella proprietà Querin.

Lo schema planimetrico del piano terra corrisponde solo parzialmente a quello del primo piano. Qui infatti il salone è ridotto in ampiezza da un muro funzionale alla creazione di un corridoio dove sbocca la scala lignea interna e lungo il quale si distribuiscono due ambienti: il salone passante con l’affresco di Giovanni da Udine, confinante a nord-ovest con la proprietà Querin e dotato un tempo di due coppie di porte per lato, e la stanza-studio di Italo Furlan con affaccio verso il Tagliamento. Quest’ultima è divisa mediante un tramezzo da un secondo ambiente con pavimento alla veneziana, utilizzato un tempo come bagno, trasformato da Italo Furlan nella propria camera da letto.

Al secondo piano, cui si accede esclusivamente attraverso la scala principale in cemento con finitura in graniglia, si ripete lo schema distributivo del livello sottostante, con corridoio centrale e tre camere ai lati, mentre i servizi sono accessibili dal corridoio parallelo alla facciata.

Una scala, tra le due camere confinanti a nord-ovest con la proprietà Querin conduce al sottotetto, utilizzato attualmente come deposito.

Gli interventi realizzati, volti all’esaltazione delle finiture adottate in precedenza e all’adeguamento funzionale dell’edificio, non hanno compromesso la forma originaria né hanno cambiato le caratteristiche costruttive. Sono riassumibili nelle seguenti lavorazioni:

  • sostituzione della pavimentazione in legno a spina di pesce di alcune stanze del piano terra con una di identica fattura.
  • levigatura e pulizia del pavimento in seminato alla veneziana di alcune stanze del piano terra e della scalinata di accesso alla zona notte del primo e secondo piano.
  • rifacimento della pavimentazione esterna del cortile retrostante, attualmente in calcestruzzo in cattivo stato di conservazione, utilizzando lo stesso materiale ma con inserti in pietra a richiamare la piazza esterna.
  • Sostituzione nel giardino del bersò attuale con uno nuovo di foggia adeguata al contesto.
  • creazione al piano terra di 2 bagni (entrambi con lavabo e wc) il tutto realizzato tra 2 pareti preesistenti, attraverso la creazione di un setto divisore, senza modificare la planimetria del palazzo e la pavimentazione preesistente. La porta in ferro, ad un’anta con sopraluce, a richiamare le soluzioni adottate nelle stanze limitrofe.
  • restauro di tutti gli infissi in legno e della scalinata rivestita in legno al piano terra.
  • inserimento di una porta scorrevole a 2 ante in vetro all’interno della bussola di ingresso principale, senza modificare il serramento e le parti in legno.
  • inserimento di una porta scorrevole a 2 ante in vetro all’interno della studio Ado Furlan, ripristinando contestualmente la forometria originale della porta, senza modificare il serramento e le parti in legno della sala principale.
  • adeguamento dell’impianto idraulico, con integrazione dei vecchi termosifoni con nuovi elementi di stesso aspetto e stessa foggia di quelli presenti.
  • adeguamento dell’impianto elettrico, con materiali a norma ed integrazione con nuovi corpi illuminanti volti a soddisfare eventuali esigenze espositive.

239 CAFE ARBAT

luogo: Pordenone
cliente: Privato
incarico: diretto
progettisti: arch. Vittorio Pierini, arch. Elisabetta Lot, arch. Ivo Boscariol
prestazioni svolte: progetto, direzione lavori, arredo d’interni
data del progetto: 2019
realizzazione: 2020
note: mq 100
fotografie: Valentina Iaccarino

L’intervento ha previsto il rifacimento completo di un bar, situato al piano terra di un complesso immobiliare degli anni 70, collocato in prossimità della stazione ferroviaria di Pordenone.
La progettazione si è concentrata su 2 temi: l’esterno, dove migliorare la visibilità e riconoscibilità del locale; l’interno, dove riconfigurare gli spazi con l’obiettivo di ottimizzare l’attività commerciale.

Per quanto concerne il primo punto si è provveduto a sostituire i vetusti serramenti con altri di nuova fattura e maggiore altezza (3,6m), consentita dalla demolizione del controsoffitto preesistente. All’interno, grazie alle nuove vetrate, si è provveduto a modificare la partizione interna, la disposizione degli arredi e rinnovare completamente la cucina e le finiture, eccetto per il pavimento, mantenuto in marmo chiampo rosato. Il bancone è stato ricollocato e rivestito in porfido, con diversa finitura in base alla funzione, bucciardata per i tamponamenti e levigata per i piani di lavoro. L’elemento si proietta all’esterno di uno dei 2 lati del locale andando a creare un elemento di tamponamento con funzione di piano di appoggio per i clienti e dipendenti.

Una struttura metallica bianca si snoda nello spazio reso maggiore dalla mancanza di controsoffitto, diventando elemento portante degli elementi illuminanti, sia che essi siano lineari, con sottili barre led, che sferici, con coppie di sfere opaline. Inoltre la stessa struttura si declina in svariati altri elementi: tavolo alto all’incrocio dei lati esterni, supporti retroilluminati per le mensole nel retrobanco, strutture espositive e di partizione, il tutto intervallato da piani in legno multistrato.

Il nuovo soffitto è stato completamente rivestito con elementi fonoassorbenti antracite, che contrastano con i colori caldi e chiari dati alle pareti.

194 AVALA DENTAL – STUDIO DENTISTICO

luogo: Pordenone
cliente: Privato
incarico: diretto
progettisti: arch. Vittorio Pierini, arch. Elisabetta Lot, arch. Ivo Boscariol
prestazioni svolte: progetto, direzione lavori, arredo d’interni
data del progetto: 20
18
realizzazione: 2019
note: mq 240
fotografie: M
assimo Poldelmengo

Il progetto prevede l’ampliamento di uno studio dentistico, realizzato accorpando 3 immobili limitrofi. Una grande superficie rivestita in laminato metallico che accompagna il visitatore durante la permanenza presso la clinica caratterizza l’ambiente: essa è presente all’ingresso, nella sala d’attesa, nel corridoio distributivo diretto alle sale dentistiche. E’ un elemento che espleta diverse funzioni, accorpando la porta d’ingresso, celando un deposito e un servizio per i dipendenti, includendo armadiature ad ante a tutta altezza. Altro elemento caratterizzante è il grande box vetrato con funzione di ufficio, con serigrafie dalle cromie tono su tono abbinate al resto dei locali, che si contrappone alle mute pareti con porte rasomuro che celano ulteriori stanze di servizio per i dipendenti.

147 RISTRUTTURAZIONE E AMPLIAMENTO CASA L

luogo: Pordenone
cliente: Privato
incarico: diretto
progettisti: arch. Ado Furlan, arch. Vittorio Pierini
prestazioni svolte: progetto, direzione lavori e arredo d’interni
data del progetto: 2012
realizzazione: 2012/13
note: mq 400
fotografie: Massimo Poldelmengo, furlan&pierini architetti

L’intervento prevede la ristrutturazione di una casa degli anni 60 progettata dall’architetto pordenonese Donadon. La villa, contraddistinta da grandi coperture a falde, estese vetrate, e da un utilizzo colto dei ricchi materiali d’arredo, è stata oggetto di un completo rifacimento volto ad adeguare il comfort e le prestazioni energetiche agli standard attuali, pur mantenendone inalterato il carattere. Agli elementi preesistenti si è aggiunto un unico volume, in cemento faccia a vista, avente funzione di garage.

157 GEA GESTIONI ECOLOGICHE E AMBIENTALI. NUOVA SEDE UFFICI E SPOGLIATOI

luogo: Pordenone (PN)
stazione appaltante: GEA s.p.a.
incarico: gara
progettisti: arch. Ado Furlan, arch. Vittorio Pierini (capogruppo), arch. Ivo Boscariol, arch. Antonio Stefanuto
collaboratori: arch. Elisabetta Lot
importo lavori: €. 1.300.000,00
prestazioni svolte: progetto preliminare, definitivo, esecutivo, direzione lavori, arredo interni coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione
data del progetto: 2014/2015
realizzazione: 2016/2017
fotografie: Massimo Poldelmengo, Intra-lighting

Il fabbricato ospita funzioni diverse: uffici e relativi ambienti di servizio per 24 addetti amministrativi, sala conferenze per 99 persone, ambienti ad uso spogliatoio per 100 addetti operativi. L’assetto urbanistico dei luoghi ha guidato le scelte progettuali: realizzazione di un edificio ad un piano privo di aperture nei prospetti esterni con gli ambienti di lavoro che si affacciano su 3 corti interne. Dal punto di vista funzionale vi sono 3 ambiti precisi: a sud-est sono collocati gli uffici amministrativi organizzati attorno ad una corte centrale; una seconda corte interna divide gli uffici dalla sala conferenze ed una terza separa la predetta sala conferenze dagli spogliatoi, collocati a nord-ovest. Le corti provvedono a fornire luce ed aria agli ambienti finestrati che vi si affacciano, garantendo qualità ambientale, sensoriale ed emotiva ai fruitori degli ambienti, sia interni che esterni. Esternamente i prospetti del fabbricato, pensati con una finitura in cemento armato faccia a vista pitturata, sono privi di aperture finestrate e completamente ricoperti da vegetazione e piante a formare una massa verde, garantendo al contempo riconoscibilità formale, dimensione umana dell’edificio (grazie anche all’altezza limitata ad un solo piano) e migliorando le prestazioni energetiche del fabbricato. La copertura è piana, ricoperta da ghiaia e dotata di pannelli fotovoltaici per l’autosufficientamento energetico.